I casi di abbandono del criterio del costo storico nelle valutazioni di bilancio. Dai valori storici ai valori correnti?
La ricerca si pone l’obiettivo di esaminare, con riguardo alle società non assoggettate ai principi contabili internazionali, l’insieme dei principi generali e dei criteri di valutazione allo scopo di verificare se l’odierna impalcatura normativa civilistica possa definirsi un vero e proprio “sistema” di regole, cioè un complesso di norme coerenti e razionali.
Come noto, a partire dal D. Lgs. 127 del 1991, le esigenze di armonizzazione contabile internazionale hanno comportato la progressiva introduzione, nel nostro ordinamento di principi e metodologie contabili sviluppati in altri contesti, ove i fattori culturali, legali, fiscali, economici e finanziari, nonché le stesse caratteristiche delle imprese (dimensione, azionariato, struttura finanziaria, governance, ecc.) e dei mercati (compresi quelli finanziari regolamentati) sono senza dubbio diversi. A queste spinte si sono aggiunti ulteriori aggiornamenti normativi in seguito alle diverse riforme del diritto societario.
Conseguentemente, a partire dall’introduzione della clausola generale del “true and fair view” e passando per l’obbligo di deroga, gli schemi a struttura obbligatoria e la nota integrativa, le regole di bilancio si sono via via nel tempo arricchite, attraverso, ad esempio, il principio generale della prevalenza della sostanza sulla forma, fino ad arrivare al principio della rilevanza e al criterio del fair value per taluni elementi patrimoniali, senza dimenticare altre importanti novità quali il criterio del costo ammortizzato e la tecnica della attualizzazione dei debiti e dei crediti.
A venticinque anni dalla introduzione della celebre IV Direttiva CEE e all’indomani di un’ennesima “spallata” volta a importare nuovi principi di redazione, nuovi criteri di valutazione e a modificare ancora gli schemi di sintesi periodica, insomma, è giunto il momento di tentare di formulare un giudizio complessivo sulla qualità complessiva delle suddette regole.
In particolare, la ricerca si concentra sui criteri di valutazione e tenta, in modo organico, di rispondere ad una serie di domande: possiamo ancora affermare che il costo storico rappresenti il criterio base delle valutazioni di bilancio? Quanto pesano, nell’”economia complessiva” del bilancio, i casi di distacco dal costo storico? A che punto siamo nel percorso (sotto la spinta di matrice internazionale) verso i valori correnti? Dobbiamo rassegnarci a un sistema ibrido (o duale) nelle valutazioni di bilancio? Quali sono le criticità concettuali e operative che gli attuali criteri di valutazione presentano? Conseguentemente, il reddito di esercizio assume un nuovo (diverso) significato quale indicatore di performance economica? Il patrimonio netto assume un nuovo (diverso) significato nell’ambito del giudizio di solidità patrimoniale d’impresa e quale elemento di garanzia per i terzi?
Si propone una prima, ma non esaustiva, suddivisione del lavoro nelle seguenti parti/capitoli:
Parte I – L’obbligo di deroga e il principio di rilevanza informativa quali motivi di carattere generale per l’abbandono del costo storico
Parte II – L’abbandono del costo storico nel caso dei lavori in corso su ordinazione
Parte III – L’abbandono del costo storico nel caso delle partecipazioni immobilizzate
Parte IV – L’abbandono del costo storico nel caso dei titoli
Parte V – L’abbandono del costo storico nel caso dei crediti e dei debiti
Parte VI – L’abbandono del costo storico nel caso dei derivati
Parte VII – L’abbandono del costo storico nel caso delle poste in valuta estera
Parte VIII – Gli effetti dei casi di abbandono del costo storico sul patrimonio netto e sulle sue componenti
Parte IX – Gli effetti dei casi di abbandono del costo storico sul significato della figura di reddito di periodo
Parte X – Considerazioni di sintesi sullo stato dell’arte della normativa di bilancio in Italia. Prospettive e proposte
Le parti sopra indicate sono da intendersi provvisorie e potranno subire adattamenti e/o modifiche in sede di stesura definitiva del progetto. Gli Studiosi interessati a intervenire sono altresì invitati a proporre ulteriori idee coerenti con il progetto di ricerca.
Ciascuna parte sarà strutturata, nei limiti consentiti dallo specifico argomento trattato, in modo omogeneo, secondo il seguente schema di riferimento:
1) Le novità del D.L. 139/2015 (richiamo)
2) Breve presentazione della letteratura di riferimento
3) I presupposti del criterio alternativo al costo storico
4) L’abbandono del costo storico: trattamento contabile nel primo esercizio di applicazione
5) L’abbandono del costo storico (segue): trattamento contabile negli esercizi successivi
6) Criticità e problemi aperti in termini di valutazione e rappresentazione dei valori
7) Esempi applicativi
8) Sintesi e conclusioni
Saranno successivamente concordate le dimensioni massime dei contributi elaborati da ogni ricercatore o gruppo di ricercatori, in relazione allo specifico output di ricerca rilasciabile.
In relazione alla Ricerca n.1 si prevedono le seguenti fasi di esecuzione del progetto:
– 28 febbraio 2017: definizione del progetto – attribuzione dei capitoli agli autori e definizione dell’indice analitico (a cura dei coordinatori del GdL)
– dal 3 al 7 aprile 2017 (luogo, giorno e orario da definire): riunione dei coordinatori con gli autori per
o verifica stato avanzamento;
o coordinamento dei contenuti e della metodologia
o progettazione evento di presentazione della ricerca
o progettazione ulteriori iniziative: nuovi volumi, osservatorio, partnership con soggetti istituzionali, eventuali rubriche su riviste
– 15 giugno 2017: evento SIDREA di presentazione della ricerca (workshop)
– 31 ottobre 2017: scadenza per la stesura dei capitoli
– dicembre 2017: chiusura del lavoro e pubblicazione
Saranno possibili eventi/incontri intermedi per agevolare il coordinamento del gruppo, nonché momenti successivi di divulgazione e presentazione del lavoro, che saranno definiti in corso.
Coordinamento e adesione
Il progetto di ricerca è coordinato da:
- Stefano Adamo (Università del Salento)
- Anna Maria Fellegara (Università Cattolica del Sacro Cuore)
- Alberto Incollingo (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”)
- Andrea Lionzo (Università Cattolica del Sacro Cuore)
L’adesione al progetto deve essere inviata, entro il 10 febbraio 2017, ad annamaria.fellegara@unicatt.it. Nella mail deve essere indicata la specifica ricerca a cui si desidera aderire (vedi “Struttura del progetto”).
Nel caso di adesione alla Ricerca n° 1, occorre altresì indicare il tema che si desidera trattare (tra i temi sopra indicati in “Ricerca n° 1” o tra gli altri che lo Studioso intende proporre).
Le perdite di valore nel bilancio di esercizio
Lo scopo della ricerca è quello di approfondire e interpretare le modalità, previste dalle nuove disposizioni bilancistiche, per accertare la recuperabilità dei valori iscritti in bilancio, in particolare di quelli iscritti secondo i valori correnti, al fine di determinare l’eventuale esigenza di procedere a una svalutazione per perdita di valore. L’obiettivi:
- interpretare la nuova disciplina nei casi di maggiore rilievo (impairment test di avviamento e intangibili, verifica della capacità di ammortamento delle immobilizzazioni, svalutazione dei crediti valutati con l’amortized cost, svalutazione degli strumenti finanziari);
- verificare e discutere l’esistenza, o meno, di una logica unitaria che guida la verifica della recuperabilità dei valori iscritti in bilancio.
L’applicazione del D. Lgs. 139/2015 e dei nuovi principi contabili dell’O.I.C.: evidenze empiriche
La ricerca è volta ad analizzare le scelte contabili concretamente compiute dalle imprese in sede di (prima) applicazione del dettato legislativo post D.Lgs. 139/2015 e post adozione dei nuovi OIC. L’obiettivo è di comprendere quali scelte applicative sono state effettivamente poste in essere dalle imprese nelle più critiche scelte di classificazione, di valutazione e di informativa in nota integrativa.