Evoluzione e volatilità del valore dei multipli economici. Un’analisi comparata 2005-2015

Fazzini Marco

I metodi basati sui moltiplicatori costituiscono uno dei criteri più diffusi nell’ambito della valutazione d’azienda. Dal momento che essi sono basati sui valori di borsa o sull’esito di transazioni comparabili, è inevitabile che tale metodologia risenta più di altre delle condizioni contingenti del mercato. Infatti è appurato che in una fase di “euforia economica” i multipli tendono a presentare valori più elevati, mentre in una fase di rallentamento o di recessione scontano gli effetti dell’inevitabile contrazione dei prezzi. Ad esempio, nel settore del lusso – che spazia dall’abbigliamento, ai gioielli, etc. – il multiplo EV/Ebitda nel 2009, primo anno in cui si è presa cognizione del cambiamento strutturale dell’economia, è stato mediamente pari a 5,4x, al di sotto del comparto alimentare (7,7x) e di quello manifatturiero (6,3x). Ai primi venti di ripresa, nel 2012, il medesimo multiplo si è assestato in media a 14,6x, di oltre il 100% superiore a quello dei due settori testé richiamati. Addirittura, se si esaminano i principali deal del luxury realizzati tra il 2012 e il 2013, si registrano multipli dell’Ebitda in taluni casi quasi doppi rispetti a quelli medi, di per sé già elevati, come nel caso dell’acquisizione di Valentino (25,4x), Pomellato (25,6x) e Loro Piana (21,8). Nel 2011 Bulgari è stata scambiata a 28,7x. È dunque evidente che i multipli non sono indipendenti dalla volatilità dei mercati ma, al contrario, essendo basati sui prezzi dei titoli e sui valori di scambio, ne riflettono gli andamenti, talvolta con un effetto amplificato. […]

Key-Words: Valutazione d’azienda

Fig. 2 – Evoluzione del multiplo EV_EBITDA

Fig. 3 – Evoluzione del multiplo EV_EBIT

Fig. 4 – Variazione YoY del multiplo EV_EBITDA

Fig. 5 – Variazione YoY del multiplo EV_EBIT